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Como domestica

Un salotto, una stanza dei giochi, un giardino degli aromi, un vestibolo e una terrazza-piscina compongono il nuovo lungolago.

Verde e acqua sono al centro della strategia di ripensamento alla grande scala che il progetto propone alla comunità comasca: due ambiti fortemente interrelati e, ognuno in modo diverso, essenziali all’incremento della qualità urbana e della qualità della vita. Il nuovo disegno del verde è l’aspetto emergente di un progetto in filigrana che riguarda il ridisegno e il potenziamento del sistema idrico-fognario. Alla scala vasta il disegno del verde e quello delle acque si interconnettono, il primo racconta il secondo, ne è l’evidenza pubblica e civile. Il progetto è, in altre parole, innanzitutto un catalogo di azioni per rapportarsi all’acqua.

La dimensione pubblica della città imperniata su Piazza Cavour assume la valenza di un ampio luogo accogliente caratterizzato da una sequenza di spazi diversificati ma tenuti assieme dall’idea di garantire, ai cittadini così come ai turisti, accoglienza e comfort. Como Domestica è quella parte della casa che si apre al pubblico, che accoglie gli ospiti, che è orientata al comfort e non all’intimità: è costituita da un salotto (piazza del Duomo), da una stanza dei giochi (piazza Cavour), da un giardino degli aromi (lungolago Trento), da un vestibolo (lungolago Trieste) e da una terrazza-piscina aperta al lago e al paesaggio (Diga Foranea Caldirola).

Esemplificativo di questa riflessione sono due progetti che accoppiano vasche di laminazione e spazi pubblici. Il primo è quello specificatamente oggetto di concorso e che riguarda, in superficie, il tradizionale arco del lungolago. Il secondo, proposto da noi, investe una parte dello scalo FS, la parte più a est, parallela a via Regina Teodolinda, delimitata a sud dal convento di Sant’Abbondio e a nord dal piazzale di accesso alla Stazione FS. In questo secondo ambito, il progetto propone di ricavare un nuovo sistema di vasche di laminazione che collaborino con il depuratore Comodepur. Al di sopra delle vasche sarà possibile realizzare un parcheggio lineare connesso a via Regina Teodolinda, capace di 800 posti auto, gestito anche congiuntamente da Comune di Como e FS, così da garantire un potente flusso di accesso automobilistico alla città, prossimo ai viali di accesso alla città (la SS 35). Le vasche e il parcheggio saranno rivestiti in copertura da un bosco produttivo di gelsi. Il bosco occuperà circa tre ettari di suolo attualmente dedicato a scalo ferroviario ma scarsamente utilizzato e quindi prevedibilmente passibile di dismissione. Il nuovo bosco produttivo ridisegna e “restaura” l’ultima balza del Monte Croce verso la città. Vasche e spazi pubblici, tecnologia per il controllo delle acque e ambiti collettivi di scambio e di integrazione della rete ambientale. Como deve affrontare la sfida del futuro incrementando le migliorie tecnologie e tecniche per il controllo della rete idrica in parallelo a un programma ambizioso e lungimirante per il disegno dei suoi spazi pubblici.

Como domestica