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Genova tailor made

La mostra sulle "architetture compiute, in corso e in attesa" realizzate dallo studio negli ultimi 20 anni a Genova e in Liguria

Un corridoio e tre stanze accolgono con una intimità domestica il racconto degli otto progetti esposti.

Genova ci riguarda. La nostra storia, professionale e privata, si intreccia costantemente con il capoluogo ligure. E’ qui che Gianandrea Barreca è nato e ha studiato, e qui Giovanni La Varra ha fatto per anni l’assistente in Università.

In questi ultimi venti anni, con Boeri studio (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra) dal 1999, e come Barreca & La Varra dal 2008, abbiamo ricorsivamente avuto occasioni professionali a Genova e, più di recente, in Liguria. Tornare costantemente alle asperità e alla particolare morfologia genovese e ligure ha comportato un continuo affinare degli strumenti di lettura e di disegno che, qui più che altrove, in condizioni di densità spesso estrema e di naturalità densa, vengono richiesti.

Dal nostro osservatorio milanese, Genova e la Liguria sono il luogo dove l’architettura deve misurarsi con estremi inconsueti: densità alte, morfologia del terreno accidentata, grovigli di infrastrutture, linee di costa irregolari. Lavorare a Genova è come mettersi ininterrottamente alla prova, è un compito difficile, qualche volta estenuante, sempre gravido di soddisfazioni e di insegnamenti, anche quando i progetti si fermano, e stanno lì, chiusi nei rotoli da disegno, sopravvivendo nella nostra memoria, come occasioni non del tutto concretizzate, ma pure come lezioni che dovevamo affrontare.

E in questo, la misura del territorio genovese e ligure costringe a pensare ogni volta da capo i nostri strumenti. Con Genova non si scherza, tutto quello che abbiamo imparato altrove qui serve a poco, Genova costringe a sviluppare il progetto ripartendo dai suoi fondamenti, a porsi domande che, altrove, non ti poni più.

Questa mostra, malgrado o grazie alla sua frammentarietà, rende conto di questo tornare alla costa ligure come un esercizio disciplinato e umile, una ricorrente prova dei nostri strumenti, delle nostre capacità e della nostra voglia di continuare a fare un mestiere difficile ma che, quando gratifica, lo fa come pochi.

I progetti in mostra appartengono a momenti e occasioni diverse.

Il primo è Ex-Boero e rappresenta uno dei progetti “in corso”: un complesso di social housing di 4 edifici per un totale di 170 appartamenti nell’area dell’ex colorificio a Molassana, che vedrà la posa della prima pietra nel mese di aprile. La sezione centrale è dedicata a Punta Murena lo spettacolare promontorio tra Albenga e Alassio dove è in corso la ristrutturazione della Novecentesca Villa Brunati e del suo parco, ricco di essenze secolari, che si dispiega tra l’Aurelia e il mare. “Qui sono in costruzione dieci micro-architetture residenziali che riservano, come piccoli scrigni, un rapporto esclusivo e intimo con la natura estrema del luogo, fatta di mare e cielo, pietra e vegetazione. Sono costruite a secco, riciclabili, reversibili e rivestite in doghe di legno di larice bruciato; il loro disegno contemporaneo esalta la preziosità dei manufatti storici esistenti”. C’è poi  Erzelli un’area in continuo divenire presentata in mostra attraverso i render di due progetti che descrivono alcuni dei possibili scenari che il “Great Campus” può ancora accogliere. Nell’ultima sala, l’ex Silos granaio Hennebique è il progetto “in attesa” che più richiama attenzione: nel 2003/2006 se ne ipotizzava un futuro quale sede della Facoltà di Ingegneria dell’Università genovese e di uffici, ma è un progetto che offre ancora oggi interessanti spunti di riflessione spaziale. Una fotografia originale di Gabriele Basilico accompagna i disegni del progetto.

Rivederli tutti assieme è stata una conferma rassicurante, non tanto sugli esiti del nostro lavoro, quanto sulla capacità straordinaria di alcune città – Genova è una di queste – di intessere con i singoli interventi architettonici un rapporto unico, intimo e solidale. L’architettura qui deve trovare la misura, entrare in risonanza con gli innumerevoli fasci di linee naturali e infrastrutturali che segnano il territorio e, solo allora, può dispiegarsi e partecipare dello spettacolo della costa più densa del Mediterraneo.

Infine, ma dovrebbe essere chiaro ormai, Genova ci ha insegnato cose che altrimenti non avremmo imparato.

Genova tailor made