Green ring
Le auto nei parcheggi, i milanesi in strada: un'idea per dare un nuovo senso all'anello dei Bastioni di una città verde.
2008 workshop (Domus Academy) - 2009 analisi e progetto preliminare (Barreca & La Varra)
Milano (Italia)
“Più parcheggi” oppure “più verde e giardini”. Così di solito si esprime in termini sintetici una forma di rivendicazione sulla città che forse vuol dire altro, che forse è solo l’estremizzazione di un’idea di città nella quale si desidererebbe muoversi e sostare con più facilità, camminare e incontrarsi con più naturalezza.
Green Ring è la scommessa che tutto ciò si possa ottenere lavorando sulla città esistente e sulla particolare forma urbana di Milano, quella della cerchia dei Bastioni, l’anello intermedio che connette centro e aree esterne. Green Ring immagina che la città non sia delle automobili in sosta, ma dei cittadini che si muovono. Questo studio si concentra su un tratto di Green Ring (1 km che comprende Viale Papiniano e Viale Coni Zugna), e immagina un nuovo sistema di suolo che aggrega un importante landmark verde di Milano fino a farlo diventare una vera e propria infrastruttura ambientale capace di ossigenare e ombreggiare, di proteggere e ospitare. Oggi, in questo tratto di strada, oltre 500 automobili sostano; di queste, circa il 70% occupa spazi che non sono né “gialli” né “blu”.
La costruzione di 6 silos di parcheggi meccanizzati – capaci ognuno di contenere 70 automobili – consentirebbe di soddisfare quasi del tutto la domanda attuale di sosta, di garantire un cospicuo ritorno economico e di liberare suolo utile alle attività pubbliche ma anche a nuovi alberi. Ogni chilometro di Green Ring ospiterà potenzialmente 375 alberi, disposti su due file lungo l’anello interno (Papiniano, Gian Galeazzo, Beatrice d’Este, ecc.) e su un singolo filare sui marciapiedi dell’anello esterno (Coni Zugna, Gorizia, Col di Lana, ecc.). Il disegno è applicabile a tutti gli 11 km dell’anello, articolandosi necessariamente per trovare di volta in volta spazi sufficienti per l’alloggio dei silos, adattarsi al tracciato del tram, inglobare i giardini e i monumenti esistenti, contribuendo a fare di Green Ring un elemento di orientamento e di qualità diffusa dell’abitare. Più parcheggi appunto, ma anche più verde e giardini.