Le Fonds Belval

La configurazione del progetto del centro sportivo è quella di una piccola città composta da più edifici, ognuno con una precisa caratterizzazione architettonica.

Come in una foto di famiglia, i singoli componenti hanno una loro individualità, ma condividono anche somiglianze e comportamenti che li assimilano. Il centro sportivo è pensato come un microcosmo urbano capace di interfacciarsi con il più ampio macrocosmo, costituito dalla città in trasformazione attorno a sé.

La scelta di suddividere il complesso in più edifici ha una doppia ragione. In primo luogo, per rispettare le indicazioni del bando che vedono la possibilità di realizzare il complesso in diverse fasi nel tempo. In secondo luogo, per costruire uno spazio pubblico tra gli edifici e i campi all’aperto che sia accogliente, complesso, articolato, capace di fornire un’integrazione agli spazi ampi del parco limitrofo e di integrare la natura di un centro sportivo dove si intrecceranno tante cose diverse: scuola e agonismo, intrattenimento e cura del corpo, attività pedagogiche e allenamenti, bambini e anziani, genitori e atleti professionisti.  L’attività sportiva è una metafora della vita urbana, e come quella è fatta di scambi, fatiche, soddisfazioni, orientamento, gioco di squadra e gioco individuale, attesa dell’evento e preparazione ad esso.

Il nuovo centro sportivo è una dimensione urbana in piccola scala, costituita da edifici e spazi aperti, percorsi e limiti, perimetri e accessi. Le sezioni dei percorsi, le dimensioni degli spazi tra gli edifici, le prospettive che si aprono tra essi, sono misurate per ottenere uno spazio vibrante, ricco, equilibrato e vivibile. Il nuovo centro sportivo si deve rapportare al resto della città con una identità forte, e questa identità non si risolve in un solo grande edificio complesso, ma si incrementa nel tempo nella costruzione di una teoria di edifici di scale diverse, ognuno capace di apportare un contributo di significato alla configurazione del microcosmo.