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Oglio 21

In un contesto urbano in forte mutamento, una pelle composita e cangiante rinnova un edificio degli anni ’80.

Il progetto di rinnovamento nasce dalla necessità della committenza di insediare spazi per uffici multi-tenant, e di conseguenza riscrivere integralmente l’edificio esistente, sia nelle funzioni che nelle volumetrie.

L’edificio oggetto di intervento si trova in zona Corvetto, all’incrocio tra via Oglio e via Sile, nei pressi della nuova sede degli uffici comunali. Ha quattro piani fuori terra e un piano seminterrato, e destinazione d’uso direzionale. Costruito nella seconda metà degli anni ’80, si presenta come un volume ordinato e severo, scomposto in singole parti autonome.

In dettaglio, la riqualificazione comporta la traslazione di alcune porzioni di superficie lorda esistenti, che vengono spostate dal piano interrato e dal piano rialzato ai piani superiori del fabbricato, la modifica integrale del sistema di facciata col conseguente aumento delle performances energetiche dell’edificio, l’inserimento di servizi comuni al piano terra, e la rivisitazione dei sistemi di ingresso all’edificio anche in virtù dei progetti di riqualificazione adiacenti. Il progetto prevede quindi un totale strip-out a livello di finiture interne, facciata e impianti, salvaguardando il più possibile le strutture esistenti, e una riorganizzazione del layout interno.

La nuova volumetria, che intende confermare la stereometria dell’edificio esistente, definisce quindi i due elementi vetrati principali ed i parallelepipedi dei corpi scala, il tutto messo in relazione da un tessuto connettivo che si estende negli spazi interstiziali tra un volume e l’altro, terminando sul basamento e sul set back all’ultimo piano.

Il progetto interpreta il tema della flessibilità interna tramite la distribuzione degli spazi nell’ottica multi-tenant, per cercare di ottenere situazioni spaziali che risultino idonee a differenti tagli di affittuari, sia di piccola che media dimensione. Al piede dell’edificio sono previsti servizi comuni (lobby generale, sale riunioni per incontri brevi con soggetti esterni, area break relax per gli inquilini) ad uso esclusivo degli interni, collocati baricentricamente per permettere la totale indipendenza a queste funzioni pur garantendo la loro raggiungibilità da tutti i piani. Il piano tipo dell’edificio prevede una spina centrale che corre parallela al lato lungo, per suddividere lo spazio con maggior flessibilità e ospitare le dorsali principali delle distribuzioni impiantistiche. L’ultimo piano attico – ambiente di pregio del progetto grazie all’affaccio su grandi terrazze perimetrali – potrà accogliere uffici direzionali o sale riunioni con dimensioni più generose rispetto ai piani inferiori.

Oltre all’ingresso esistente su via Sile, sul fronte parco a sud e sul fronte di via Oglio a nord vengono realizzati due nuovi ingressi, connessi direttamente alla lobby comune. Un nuovo canale prospettico permette, da via Oglio, di intravedere scorci degli ambienti interni attraverso la grande lobby che fa da cerniera agli ambienti. Lo spazio esterno al piano terra verso sud prevede una pavimentazione che integra le griglie di aerazione in un percorso pedonale con un doppio affaccio sia sull’edificio di progetto che su quello adiacente di recente realizzazione.

Il nuovo trattamento delle facciate si inserisce in un panorama di forte rinnovamento dell’area, e crea un volume contrastato, cangiante e luminoso, dalla forte identità estetica. Vengono definite tre tipologie di facciata, applicate su differenti porzioni, al fine di marcare ulteriormente l’impostazione di massing del progetto, cioè la riconoscibilità delle parti e volumi che lo compongono. La proporzione del fabbricato, molto orizzontale, ha determinato l’esigenza architettonica di slanciarne l’immagine.

La facciata continua principale è stata concepita come una sovrapposizione di tre strati: il substrato – costituito dalle vetrate e dai sopraluce in lamiera che, complanari alle porzioni trasparenti, conferiscono un effetto di verticalità ai piani dell’edificio; il secondo livello, realizzato con la sovrapposizione di lamiere grecate che intervallano i campi vetrati; e per ultimo la griglia di elementi orizzontali marcapiano e verticali, delle “pinne” che determinano i registri all’interno dei quali la facciata si muove e incasella i moduli. Sottili marcapiano orizzontali profondi come le “pinne” verticali si inseriscono tra un ordine e l’altro, aumentando la riconoscibilità delle parti che compongono l’intero sistema nonché la sovrapposizione degli ordini architettonici. L’intera facciata è inoltre contenuta sul filo superiore ed inferiore da profili orizzontali sporgenti rispetto al filo del vetro. La combinazione di tutti gli elementi opachi e trasparenti e le loro giaciture su allineamenti differenti creano una “vibrazione” nella superficie, altrimenti piatta ed indifferente alla luce.
Sui corpi che contengono le risalite verticali, un rivestimento a cappotto con una profonda graffiatura verticale slancia la percezione dell’edificio, in costante dialogo con il cromatismo del basamento.
La terza tipologia di facciata invece è pensata come un “tessuto connettivo” da applicare sia sul basamento che su tutte le parti arretrate rispetto al filo dei volumi principali. E’ realizzata con intonaco a grana fine di colore scuro sul quale vengono applicate delle fughe verticali la cui modularità è coerente con le facciate vetrate superiori.
In ultimo, la lamiera microforata verrà installata in copertura ad occultamento dell’impiantistica meccanica, con la stessa cromia del volume sull’attico e con gli stessi criteri plastici di immediata identificazione.

Le strutture vengono rese rispondenti alla normativa antisismica, con interventi focalizzati sui due nuclei di risalita esistenti. La revisione impiantistica e dell’accessibilità porta l’edificio a soddisfare le vigenti normative, e ad ottenere la certificazione Leed Gold.

Nell’agosto del 2023 è iniziato il cantiere.